a cura della dr.ssa Annarosa Pacini
La grafologia ha, come oggetto del suo studio, l’analisi della scrittura. L’analisi grafologica è analisi di personalità, nel suo divenire e nel suo essere. Rivela, infatti, non solo ciò che la persona è oggi, ma il suo interagire con l’ambiente, gli effetti della storia personale, le tendenze e le potenzialità, magari inespresse. Per questo, l’approccio all’analisi della scrittura richiede grande attenzione e preparazione.
Le dimensioni su cui opera l’analisi grafologica sono, principalmente, due: una dimensione riguarda il segno grafico, intendendo con questa espressione la scrittura in quanto gesto. Dalla dimensione alla direzione nello spazio, dalla larghezza all’altezza, dall’angolosità alla curvilineità, ogni lettera è caratterizzata da sue proprie specificità, diverse per ogni scrittura, così come ogni essere umano è diverso da un altro. Non è mai, però, il singolo segno a fornirci la visione dinamica della personalità individuale, ma l’insieme dei segni e le loro interazioni, visti nel contesto globale di spazio e movimento.
Entra qua in gioco la seconda dimensione, quella spaziale-simbolica: la grafia si muove in uno spazio, il foglio, che diventa il simbolo del nostro muoverci, nella vita reale. Margini più ampi o più ristretti, a sinistra piuttosto che a destra, regolari o irregolari, spazi tra le righe, lettere che si slanciano verso l’alto o corrono giù, verso il basso.
Questi aspetti, naturalmente, qua “divisi” per comodità descrittiva, non vengono mai considerati separatamente, ma sempre interagenti l’uno con l’altro, in uno scambio continuo e reciproco. D’altronde, non dobbiamo dimenticare che la scrittura è una forma di comunicazione, contemporaneamente interpersonale ed intrapersonale. Interpersonale, perché nel momento in cui scriviamo comunichiamo con l’esterno, con gli altri, con colui che legge, sia reale o ideale. Intrapersonale, perché la scrittura rappresenta un potentissimo strumento di approfondimento e crescita della consapevolezza personale. Quindi, mentre scriviamo, parliamo anche a noi stessi, e le idee si fanno più chiare.
Per questo un metodo come l’expressive writing rivelava, già nei primi studi che risalgono al 1986, gli effetti benefici della scrittura sullo stato di salute e psicologico di giovani studenti, che riuscivano ad affrontare meglio la vita di ogni giorno, a rielaborare i momenti meno felici del proprio passato, e man mano si riducevano gli effetti stressanti, con evidenti benefici anche sullo stato di salute generale.
I significati della scrittura, quindi, sono profondi e molteplici. Come espressione unica dell’individuo, essa lo rivela nel modo più autentico. Indicazioni preziose che possono aiutarci in quel percorso di crescita e miglioramento continuo che può essere la vita.
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