Dalla comunicazione più equilibrio nella vita: per una “buona” comunicazione che non segue modelli precostituiti, ma esprime autenticamente ciò che siamo.
a cura della dr.ssa Annarosa Pacini
La comunicazione è un elemento centrale di ogni rapporto umano. Verbale o non verbale, consapevole o inconsapevole, è lo strumento principe che ci consente di entrare in relazione con l’altro. Acquisire gli strumenti per migliorare la nostra comunicazione, renderla il più possibile chiara agli altri, come a noi stessi, è un elemento essenziale per i nostri progetti, per le nostre relazioni, per la nostra vita. E’ proprio da una buona comunicazione che derivano un miglior equilibrio nelle relazioni, risultati più soddisfacenti, ambienti familiari, lavorativi, sociali più armoniosi.
Una “buona” comunicazione intesa non in senso generale, ma come “migliore espressione di ciò che siamo”, quindi in senso strettamente personale, individuale, unico. E proprio alla comunicazione intesa come strumento di evoluzione personale è dedicato il corso “Comunicare per essere® – migliorare la comunicazione migliora la vita”.
In ogni contesto, interpersonale, lavorativo, familiare, sociale, la comunicazione rappresenta l’elemento primo di ogni relazione umana. Nel momento in cui entro in contatto con l’altro, che lo voglia o meno, comunico.
Attraverso le parole, i gesti, la postura: linguaggi verbali e non verbali esprimono il nostro essere, il nostro pensiero, le nostre attese. Data la centralità della comunicazione nelle relazioni umane, è facile comprendere come una gestione consapevole ed equilibrata della comunicazione, in tutte le sue espressioni, ci consenta di migliorare il nostro stato interiore ed emozionale, i rapporti con gli altri, di influenzare il nostro ambiente, che diverrà anch’esso più armonioso ed equilibrato. Allo stesso modo, ogni disequilibrio si riflette nell’ambiente, creando distorsioni nella comunicazione, allontanando i risultati attesi, a volte, vanificandoli. Non esiste “una” comunicazione equilibrata ed ottimale valida per tutti.
Esiste, piuttosto, per ciascuno, la propria “buona comunicazione”. Con il termine “buona comunicazione”, intendiamo una modalità comunicativa positiva, in grado di soddisfare tanto le attese di colui che comunica, quanto quelle di colui che riceve. Chiara, efficace, adattabile, opportuna, adeguata. Perché possa verificarsi è necessario che via siano presupposti noti e condivisi, che nebbie e fraintendimenti siano eliminati, che, nella comunicazione quanto nell’ascolto, vi sia un reale e profondo interesse verso chi ci troviamo di fronte. Conoscere questi presupposti è quindi il passo fondamentale per avviarsi sulla strada di una “buona comunicazione”. Analizzando consapevolmente il nostro modo di comunicare, comprendendo come influisce sulle dinamiche relazionali e sui nostri rapporti con gli altri, sul nostro modo di comprendere e su quello degli altri, possiamo imparare ad osservare la nostra comunicazione da un nuovo punto di vista.
L’entusiasta come il pessimista, il diffidente come l’ingenuo, il critico come l’eccessivamente disponibile: ogni modo di essere è anche un modo di comunicare. Il “nuovo” punto di vista ci consentirà di renderci conto, con convincimento, che il nostro modo di comunicare non è che una delle tante infinite espressioni della comunicazione. E che la vera comunicazione nasce dalla disponibilità verso l’altro, dalla capacità di mettere da parte barriere, preconcetti, pre-giudizi.
Un atteggiamento che richiede equilibrio e motivazione, impegno. In grado di migliorare la nostra vita, e, di riflesso, anche quella delle persone che incontriamo sul nostro cammino. Al lavoro, in famiglia, nella vita di ogni giorno.