Mi presento
Se sei interessato alle mie competenze professionali, troverai, a seguire, una descrizione sintetica, ma abbastanza dettagliata. Quello che mi interessa di più è dirti cosa rappresenta, per me, la Grafologia: uno strumento elettivo per la comprensione del mondo, della realtà, dell’essere umano e delle sue dinamiche. Ho creato un progetto, Comunicare per essere®, orientato al lifelong learning, specializzazione cui mi sono dedicata quando all’Università studiavo Scienze delle comunicazioni come giornalista. All’interno del progetto, ho creato strumenti e metodi, Grafologia evolutiva®, Scrittura evolutiva®, Pedagogia evolutiva®, in sintonia con la mia visione di vita, personale e professionale, improntata all’etica ed al valore, per cui anche il giornalismo è un giornalismo valoriale, pensato per costruire.
Non potevo perciò, come studiosa e ricercatrice, che da oltre vent’anni studia la Grafologia come mezzo per la comprensione dell’agire e dell’animo umano, non provare lo stesso profondo interesse anche per la Grafologia giudiziaria.
La Grafologia giudiziaria approccia la scrittura da un’altra prospettiva: si occupa della “personalità grafica”, cioè delle caratteristiche peculiari del segno scrittorio. Perchè la grafia personale è come un’impronta, unica. Perciò il grafologo consulente tecnico, ancora oggi chiamato, comunemente, “perito calligrafo” studia la scrittura nelle sue dinamiche di segno materiale, che include ogni aspetto relativo al gesto grafomotorio, dall’intensità pressoria alla conduzione del gesto all’andamento nello spazio. Ogni scrittura ha una sua propria personalità, frutto di un elaborato percorso psico-neuro-muscolare, che vede nascere, a livello di prassia ideocostruttiva, prima, l’idea della scrittura e del gesto, e quindi, giungere alla realizzazione, attraverso il gesto grafico. Per questo, come ogni altra caratteristica connessa alla struttura individuale, dalle impronte digitali al suono della voce, anche la scrittura è inimitabile, nella sua completa e totale originalità. Il Consulente tecnico grafologo indaga perciò per individuare e scoprire la personalità del gesto grafico, quella che caratterizza la scrittura. Da lì poi procede l’indagine forense, per comprendere se una grafia è autografa, eterografa, (vera o falsa, se preferisci). E si può fare molto di più, anche comprendere chi ha falsificato una scrittura, se non appartiene all’apparente firmatario, verificarne la paternità. Perchè ogni grafia porta con sè contrassegni distintivi unici. Questo vale anche per le scritture anonime o le grafie in stampatello, che non potranno mai completamente mascherare o cancellare i gesti coattivi individuali di cui chi scrive è inconsapevole. Così come, mentre cammini, non pensi ad ogni istante ad ogni elemento del singolo passo, allo stesso modo, chi scrive, anche se impegnato in tentativi di dissimulazione o imitazione, non potrà mai cancellare del tutto gli elementi personali. Naturalmente, per poter procedere in questo tipo di studio, occorre seguire un iter molto attento, con approccio scientifico, ricercare e valutare i comparativi, acquisire saggi grafici e quant’altro necessario all’indagine, per poter rispondere al quesito, di volta in volta posto dal Giudice, dal Procuratore, da un Avvocato o da un Cliente. Non solo in ambito giudiziario, ma anche in fase preventiva, là dove una persona abbia dei dubbi che desidera verificare, prima di decidere come procedere. Poichè il costante ampliamento della conoscenza e la ricerca del vero fanno parte del mio approccio alla vita, ed a qualunque ambito professionale, la Grafologia giudiziaria ha sempre rappresentato un peculiare oggetto dei miei studi. Se hai domande da fare per un caso che ti riguarda, puoi scrivermi direttamente da questa pagina, oppure contattarmi telefonicamente, come preferisci. Le domande, e le risposte che occorrono, sono un percorso necessario, quando si ricerca la verità.