L’analisi grafologica nell’età evolutiva
“Cara Annarosa, come stai? Sono una dei 70.000 e passa che segue puntualmente il tuo podcast su iTunes. L’unica cosa che mi dispiace è non poterti conoscere dal vivo: spero che un giorno tu faccia una conferenza a Roma, dove vivo io. La mia domanda: è possibile individuare sbalzi di umore da uno scritto? Ovviamente, la mia domanda nasce da una situazione personale. Lo scorso anno mio figlio undicenne frequentava la Prima Media. Durante una delle primissime lezioni di inglese (materia che lui non ama molto), scrisse nel modo che vedi nella prima pagina che ti ho inviato. Sono stata convocata dall’ insegnante di inglese che mi ha spiegato che quella pagina ha preoccupato sia lei che le sue colleghe: la scrittura evidenziava sbalzi di un umore. Anche l’insegnante di sostegno, che non è di mio figlio, ma in qualche modo maggiormente titolata a conoscere le pieghe dell’animo degli studenti ha confermato. Mio figlio, è ben lontano da quella che si definisce calligrafia, ma in effetti non aveva mai scritto prima d’ora così. Le pagine successive sono diverse, il secondo foglio passato allo scanner risale alla successiva lezione di inglese. Il terzo è il più recente, la data è del 19 dicembre 2010, quindi Seconda Media.
Le spiegazioni di mio figlio sulla quella pagina che tanto ha impensierito il corpo insegnante sono state: non avevo gli occhiali, odio l’inglese, cercavo di scrivere velocemente per tenere il passo.
L’ idea che mio figlio nasconda dei disordini è rimasta nell’ aria fino ad oggi. L’ho portato dalla psicologa dell’ età evolutiva dell’ Asl per 6 mesi ma non ha trovato nessun disturbo o problema. Ciò non ha convinto del tutto le insegnanti. Ecco perché volevo mostrarti la sua scrittura. E se avessero ragione le insegnanti e non la psicologa? C’è qualcosa che potrebbe esserle sfuggito? Un abbraccio Annarosa, la tua fan Arianna”.
Carissima Arianna, ho risposto alla tua e-mail anche in podcast (puntata che puoi scaricare cliccando qui), ma ho pensato di approfondire alcuni aspetti in questa rubrica. Iniziamo dalla scrittura che ha preoccupato l’insegnante di inglese:
1- perché una grafia indichi un atteggiamento caratteristico della personalità, essa deve presentarsi almeno frequentemente, se non costantemente. Come dire, ad esempio, che se un giorno una persona scrive con una grafia discendente (cioè con la grafia che va al di sotto del rigo di base) perché è molto stanca o provata, e, normalmente, la sua scrittura mantiene bene il rigo, le indicazioni del segno discendente non le appartengono, se non per quel momento e per quella situazione specifica;
2 – l’osservazione della scrittura deve essere sempre contestualizzata. Se la grafia di un bambino o di un ragazzo presenta qualche elemento insolito, in situazioni particolari, è assai probabile che siano queste situazioni una concausa importante. Anche in questo caso, userò un esempio: tempo fa ho lavorato con un bambino che aveva una scrittura ritenuta disgrafica. Ho potuto ben presto rendermi conto che era una conseguenza della relazione non buona con la maestra e l’ambiente classe. Aiutando il bambino ad interagire in maniera più serena con gli altri, la grafia è cambiata, come sono cambiati in positivo i rapporti con l’insegnante, con i compagni di classe ed anche i risultati a scuola. Se tuo figlio “odia” l’inglese, dovremmo cercare di capire perché, e come fare affinchè il suo stato emozionale non influenzi l’apprendimento e l’atteggiamento nei confronti della materia e dell’insegnante;
3 – il movimento altalenante sul rigo della grafia di tuo figlio, in quella pagina specifica, come la variazione della grandezza, possono indicare una variabilità del senso del valore personale, del modo di rapportarsi agli altri a se stessi e molto altro. Ma solo se quella fosse la scrittura di tuo figlio. Se un ragazzo scrive una volta in un certo modo, ma la sua grafia è diversa, dobbiamo ritenere che quel messaggio è rivolto a quel contesto. E quindi, torniamo al punto sopra, materia ed insegnanti. E’ lì che bisogna lavorare. Infine, se un’osservazione si può fare, riguarda la grande differenza tra la grafia abituale di tuo figlio e quella di quel giorno. Se tuo figlio cerca di controllarsi troppo, come modello comportamentale, in situazioni per lui stressanti potrebbe reagire in maniera esagerata, come pure, se non gli fosse facile esprimere a livello emozionale i sentimenti negativi, potrebbe farlo con le azioni, come, ad esempio, la scrittura. Aspetti questi che esulano dallo scritto specifico di quel giorno, e che riguardano invece il mondo delle relazioni ed il suo processo di crescita.
Per questo, è importante osservare le grafie anche con il cuore, saper ascoltare, comprendere, piuttosto che giudicare. Aiutare, anche a crescere. Perché un adolescente non è un “disordine”, ma è sempre un mondo in grande movimento.
Grazie per la tua bella e-mail.