I soldi non fanno la felicità, ma averne aiuta. Così, a volte per motivi sentimentali, altri per ragioni di principio, accade che sulle eredità possano nascere discussioni e diatribe, sino a veri e propri duelli legali e giudiziari. Sono molti i motivi che possono spingere una persona a modificare il proprio testamento, a volte, comprensibili, altre volte meno. Quello che conta è saper riconoscere e rispettare il volere di chi, lasciando questo mondo, ha deciso cosa fare dei propri beni materiali.
a cura della dr.ssa Annarosa Pacini, grafologia forense, divulgatrice scientifica, autore
Fondamentale è che le volontà testamentarie siano autentiche: per questo, quando un testamento ha in sé delle sorprese inattese, rispetto agli esclusi e ai “beneficiati”, se non addirittura volontà diametralmente opposte a quelle già messe per iscritto su un altro testamento, a chi si trova escluso vengono dei dubbi. Il testamento sarà autentico? Lo avrà scritto davvero il testatore? O qualcuno ha imitato la sua scrittura? Chi avvalora la propria tesi basandosi sugli affetti e sui rapporti interpersonali, chi sulla conoscenza del de cuius, chi sulla scarsa affidabilità dell’erede prescelto, in ogni caso, i dubbi tolgono sonno e serenità. Cercare di capire cosa è accaduto è allora anche un dovere nei confronti non solo di se stessi, ma di chi se n’è andato. “Può una persona molto anziana scrivere un testamento pochi giorni prima della propria morte?” è la domanda dell’avv. Raffaele a cui rispondo in questo articolo, che mi permette anche di analizzare quante illusioni possano esserci, all’interno delle relazioni familiari, e quanto gli interessi economici possano falsare la percezione oggettiva.
I dubbi sull’autenticità dei testamenti e l’influenza sui rapporti familiari
“Può una persona molto anziana scrivere un testamento pochi giorni prima della propria morte?” è la domanda dell’avv. Raffaele a cui rispondo in questo articolo, che mi permette anche di analizzare quante illusioni possano esserci, all’interno delle relazioni familiari, e quanto gli interessi economici possano falsare la percezione oggettiva.
Capita più spesso di quanto si pensi che un parente lasci i propri beni, tramite un testamento olografo (cioè scritto a mano di proprio pugno) a persone con cui sino a poco tempo prima aveva pessimi rapporti, a persone che non fanno parte dell’entourage familiare se non, addirittura, a conoscenti o persone conosciute da poco tempo. Il testamento è olografo se lo ha scritto davvero il firmatario, altrimenti diventa apocrifo.
L’importanza dei documenti comparativi per le perizie grafologiche
L’Avvocato trovava molto dubbio il fatto che una persona piuttosto in là negli anni avesse scritto un nuovo testamento pochi giorni prima della propria morte, peraltro, rovesciando completamente le proprie volontà, scritte anni prima in un altro testamento. La questione non è di ambito prettamente grafologico.
Per quanto attiene la grafologia giudiziaria, la domanda maestra è: il testamento lo ha scritto la persona alla quale viene attribuito? È davvero olografo o è apocrifo, in tutto o in parte? Da lì parte l’indagine del grafologo giudiziario. Che dovrebbe avere a disposizione materiale adeguato.
Questo è un tasto dolente: non sempre per gli esclusi dal testamento è possibile accedere a documenti della persona defunta, a meno che non ne abbiano già in loro possesso. Pur tuttavia, spesso, facendo ricerche accurate, scoprono di avere documenti a disposizione, anche se magari datati. La disponibilità di documenti comparativi coevi è molto importante, ancor più quando si parla di testamenti scritti in tarda età: vi sono segni legati alla degenerazione neurocerebrale che caratterizza l’invecchiamento che possono produrre significativi cambiamenti nella scrittura
Perizie calligrafiche: ogni caso è un caso a sè
Ma la personalità grafica, che è legata alla prassia ideocostruttiva, quindi all’idea che lo scrivente ha, della propria firma e della propria scrittura, quella, resta invariata, anche se il deterioramento neuromuscolare può produrre effetti nel tracciato. Talvolta vi sono dei contrassegni distintivi di elevata portata identificativa che si mantengono intatti nel tempo. Altre volte, invece, i comparativi possono essere non del tutto soddisfacenti.
Ogni caso è diverso da un altro, non esiste nulla di standard, trattandosi di studi tecnici su documenti specifici, scritti da persone specifiche, con caratteristiche altrettanto specifiche. È pur vero però che le persone si pongono molte domande, che riguardano, appunto, le relazioni, lo stato di salute, la situazione.
L’indagine grafologica: dati di fatto, non punti di vista
Può una persona scrivere un testamento pochi giorni prima della sua morte? Sì. Di propria volontà oppure dietro suggestioni altrui. Si entra qua in ambiti molto tecnici, mano guidata, mano forzata… sta poi al Giudice, attraverso altri dati, valutare se vi sia stata o meno la volontaria partecipazione del soggetto, in piena consapevolezza. Una persona anziana e sola, magari non nel pieno possesso di tutte le sue facoltà, può essere influenzata con facilità.
A volte il testamento è apocrifo, frutto di imitazione pedissequa o a mano libera, di collazione, magari il testo è stato scritto in momento da qualcuno, che poi è riuscito a farlo firmare davvero dal de cuius. Altre volte lo ha scritto proprio il firmatario. I non esperti sono molto colpiti dagli aspetti macroscopici, dalle differenze: è un bias cognitivo, è chiaro che se si desidera che un testamento non sia autografo, si noteranno con più facilità le differenze.
Le deduzioni, su cosa una persona avrebbe o non avrebbe fatto (perché avrebbe lasciato tutto alla cugina che odiava? Non avrebbe mai escluso i figli ed ha lasciato i suoi beni ad una vicina di casa; ci sono degli errori nella data di nascita dei nipoti, la nonna non l’avrebbe mai fatto…) non hanno rilevanza, grafologicamente parlando.
Questioni comprensibili e importanti, ma non dimentichiamo mai che, quando si parla di grafologia giudiziaria, c’è un solo testimone: la scrittura. E una sola verità, quella che la scrittura rivela.
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